“Egregio Dott. Riotta, Le chiediamo gentilmente di fornirci la fonte ufficiale del suo messaggio. Preferibilmente sul sito della Corte Suprema della Federazione Russa. Altrimenti è una provocazione e #fakenews. Grazie”, la replica puntuale dell’ambasciata russa all’accusa di tal Gianni Riotta:
La Corte Suprema russa concede #WorldCup alla polizia di sequestrare i cellulare a chiunque, russo o no, se posta sui social media critice al governo #Putin. auch
— Gianni Riotta (@riotta) 21 giugno 2018
Il giornalista non ha, ovviamente, presentato alcuna fonte.
E sono dichiarazioni rivelatrici, visto che il giornalista fanno ha ricoperto il ruolo di consigliere nella Task Force dell’Ue contro le fake news: molto credibili. Sempre che possa essere credibile una entità pubblica che si erge a giudice della Verità.