M5s, inizia la fuga delle zecche rosse: “Mio nonno comunista, non posso stare con Salvini”

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Inizia la pulizia nel MoVimento, con i piddini camuffati che se ne vanno. La consigliera comunale del M5s a Rivoli, in provincia di Torino, ha deciso di dimettersi in polemica con il proprio partito che, a livello nazionale, giudica troppo schiacciato sulle posizioni ‘fasciste’ della Lega di Matteo Salvini.

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Tal Carlotta Trevisan (foto al gay pride) lo annuncia in un’intervista con il giornale di estrema sinistra Repubblica: si dimetterà dalla carica e lascerà il MoVimento. Già aveva votato no al sondaggio sull’accordo di governo col Carroccio.

“Non riuscivo più a restare a guardare la posizione subalterna del MoVimento nei confronti di Salvini.” A fare scattare il rigetto definitivo “il silenzio dei 5 Stelle dopo le dichiarazioni del ministro dell’Interno sui porti chiusi e il censimento dei rom.”

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Dichiarazioni inaccettabili pensando a nonno Luciano, partigiano e fondatore di una sezione del Pci: “Ho passato serate a piangere – spiega la Trevisan – e ho pianto anche ieri sera quando sono andata a trovare i miei amici del Meet Up. Ci troviamo tutte le settimane, discutiamo, organizziamo. Vorrei che fosse chiaro che a me il Movimento piace.”

A noi qualcosa dice, invece, che suo notto sarebbe stato proprio con Salvini. Magari non avrebbe sfilato al gay pride. Erano altri comunisti, veri.

Ora manca Fico. La zecca rossa più grande. E più fastidiosa.




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