Trecentomila euro di perdite. La situazione economica del PD di Modena, quello dove è iscritta Kyenge, è drammatica. Deliziosamente drammatica.
Colpa delle feste del Pd, ormai disertate dai cittadini. Come le iscrizioni e il voto.
Numeri che sono stati presentati l’altra sera alla direzione provinciale del Pd, per l’occasione chiusa alla libera partecipazione per paura che qualche curioso, magari giornalista, potesse ascoltare le questioni di casa Pd.
La situazione è complessa, prima di tutto per la situazione dei dipendenti, che continuano ad essere in solidarietà, ma entro fine anno dovrebbero ridursi per pensionamenti e altri incarichi da 12 a 8: a spese dei contribuenti.
I trecentomila euro di passivo non fanno altro che complicare la gestione ordinaria, dove ormai ogni piccolo movimento è centellinato: di fatto, non si può muovere nemmeno uno spillo.
E meno si muovono, meglio è. La fuga di iscritti e sostenitori è ormai sotto gli occhi di tutti. Ed è interessante che questo avvenga, in particolare, nel circolo di Kyenge: lei arriva, gli elettori se ne vanno.
E sempre a proposito di ricavi, uno dei temi più discussi riguarda il versamento dei contributi al partito da parte degli eletti. In regola, ad oggi, sembrano essere solo i consiglieri regionali, in regola con i bonifici, stipendio per stipendio.
Qualche problema in più, come sempre è stato in questi anni, quando si devono monitorare i parlamentari. Si attendono con ansia i versamenti di Giuditta Pini e Matteo Richetti che fino a ieri, stando a quanto è trapelato tra i partecipanti dell’assemblea, non avrebbero ancora versato i contributi dovuti al partito modenese.
Su questo tema si sono registrate le polemiche più risentite, ma il Pd provinciale conta di risolvere in fretta la situazione, senza arrivare a dover compilare la lista dei debitori, che a livello nazionale ha visto comparire 60 nomi eccellenti. Anche il ‘suo’.