Legittima difesa, Lega cambia tutto: licenza di sparare ai ladri

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Il sottosegretario all’Interno, il leghista Nicola Molteni, ha depositato insieme ad altri deputati leghisti (Fedriga, Giorgetti, Grimoldi, Guidesi, Invernizzi, Picchi e Saltamartini) la proposta di legge sulla Legittima Difesa che permette a chi subisce un furto in casa di difendersi.

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“Modificare la legge sulla legittima difesa non è una priorità ma la nostra priorità”, spiega il braccio destro di Matteo Salvini: “Ho già depositato agli atti del sindacato ispettivo una proposta di legge di cui sono primo firmatario. Ne ho già parlato con Matteo. Senza sicurezza non c’è nessuna libertà, appena si insedieranno le commissioni partirà l’iter, partiremo da quel testo. Con il ministro Bonafede c’è sempre stata grande intesa, per 5 anni abbiamo lavorato fianco a fianco in Commissione”.

“Ne ho già parlato con Matteo. Senza sicurezza non c’è nessuna libertà, appena si insedieranno le commissioni partirà l’iter, partiremo da quel testo. Con il ministro Bonafede c’è sempre stata grande intesa, per 5 anni abbiamo lavorato fianco a fianco in Commissione”.

Cambierà tutto – Punto cardine l’articolo 1: difesa legittima e difesa domiciliare. L’articolo prevede che “si considera che abbia agito per legittima difesa colui che compie un atto per respingere l’ingresso o l’intrusione mediante effrazione o contro la volontà del proprietario o di chi ha la legittima disponibilità dell’immobile, con violenza o minaccia di uso di armi di una o più persone, con violazione di domicilio”.

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E’ il via libera a sparare a chiunque s’introduca furtesamente in un’abitazione privata o in luogo di lavoro.

Non ci sarà più bisogno di dimostrare la proporzionalità tra la difesa e l’offesa. Nella relazione introduttiva infatti si legge chiaramente di “una presunzione di legittima difesa”. E’ l’opposto di quanto avviene oggi, dove si parte dalla presunzione della colpevolezza di chi si difende.

Un passaggio che asfalta l’ultimo provvedimento approvato dal Parlamento precedente, quello con la distinzione tra l’eccessiva difesa diurna e la licenza notturna.

Inasprimento pene: “In particolare, si prevedono la reclusione da un minimo di cinque anni a un massimo di otto anni e la multa da un minimo di 10.000 euro a un massimo di 20.000 euro. Conseguentemente per l’ipotesi aggravata di cui al comma 3 del medesimo articolo si prevedono un minimo edittale di sei anni di reclusione, mentre il massimo resta quello attualmente previsto, pari a dieci anni, e la multa da un minimo di 20.000 euro a un massimo di 30.000 euro”.