Profughi sfasciano computer perché stipendio ritarda

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Magenta, rivolta al centro profughi: protesta dei fancazzisti per i soldi. Ne abbiamo parlato ieri:

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Ma arrivano nuovi particolari. La rivolta ha causato un ferito e un computer è stato distrutto come gesto “dimostrativo”. I carabinieri sono stati costretti a intervenire in forze per riportare la calma.

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Pochi minuti prima delle 14, stando a quanto conferma anche il vicesindaco Simone Gelli, i fancazzisti hanno inscenato una rivolta per protestare contro i ritardi nel pagamento dello stipendio da profugo che è corrisposto giornalmente ai rifugiati ospiti dei centri. Ed è una paghetta ulteriore rispetto a vitto e alloggio.

La situazione è poi degenerata, tanto che sul posto sono dovute intervenire tre pattuglie dei carabinieri e un’ambulanza del 118, che ha poi portato in ospedale un ragazzo di ventitré anni, ferito a un piede .

“I motivi della protesta sono i più svariati” ha spiegato un cosiddetto rifugiato a ‘Il Giorno’, sottolineando come da qualche giorno una parte dello stipendio non venga corrisposta: “Io sono qui da quattro anni, da quando è cominciato il progetto a Magenta e – ha chiarito – ho ottenuto il permesso per fini umanitari”. Lui è lì in hotel quattro anni, africano, perché c’è la guerra in Siria.

“Dopo che alcuni migranti hanno protestato in modo anche violento per l’arrivo in ritardo del pocket money credo che si debba intervenire rapidamente – la condanna del vicesindaco di Magenta, Simone Gelli -. Allontanare coloro i quali rappresentano un pericolo per tutti, da parte delle competenti autorità, mi pare fatto di buonsenso e correttezza nei confronti di tutta la nostra comunità che da quattro anni vive una situazione assurda”.

“Il Prefetto deve intervenire subito attraverso l’allontanamento di tutti coloro i quali, sebbene sulle spalle del sistema Italia, si permettono di creare problemi di ordine pubblico. Domani – ha annunciato Gelli – scriverò al Prefetto per chiedere che ciò avvenga in tempi rapidi e precisi. In questo paese vigono delle regole chiare e precise”.