«Vogliono farci sparire». Il messaggio che arriva dal mondo marcio dei trafficanti umanitari delle Ong, dopo l’offensiva del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, è unanime.
L’Italia è ormai terra inospitale per le navi dei trafficanti umanitarii rimaste nel Mediterraneo che potrebbero essere spinte ad abbandonare l’attività.
«Quello che sta succedendo oggi – si lamenta Giorgia Linardi, portavoce di SeaWatch – è il tentativo di cancellare la presenza di occhi liberi e indipendenti che raccontino quello che succede in mare». Proprio la nave dell’ong tedesca, ha lasciato la zona di soccorso e si trova a Malta. Ovviamente vuota. Perché Malta li fa entrare, ma vuoti.
«La questione della responsabilità condivisa – secondo Linardi – non si risolve chiudendo i porti e mettendo pressione perché l’Ue apra i propri di porti. Bisogna soccorrere chiunque venga trovato in difficoltà in mare, che venga dall’Africa o che sia il ministro Salvini».
Per Riccardo Gatti, collaborazionista italiano e capo missione della catalana Proactiva Open Arms, «questa criminalizzazione, l’attacco alle ong e le azioni volte a farci sparire sono andate crescendo: eravamo 12 ora siamo rimaste in 4» ed «anche la magistratura ci ha attaccato. C’è qualcosa di orchestrato in tutto questo, vogliono portare alla scomparsa delle ong» e – ha concluso – questo è «uno scenario che ci fa paura: non è solo l’attacco a noi in mare, ma anche agli italiani, perché si sta mentendo e si stanno mettendo in atto azioni repressive».
Infatti. Gli italiani sono tremendamente preoccupati, dal fatto che voi vi leviate dalla palle. Non ci dormono la notte.