Parnasi, usare lo stadio per una colata di cemento su Roma

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Sedici indagati, di cui 6 agli arresti e 3 ai domiciliari, due pezzi importanti dell’amministrazione Raggi coinvolti, un ex assessore della Giunta regionale di Zingaretti, un sistema corruttivo messo in campo dal costruttore romano Luca Parnasi per facilitare l’avanzata del dossier stadio della Roma a Tor di Valle. Questo, in sintesi, l’esito dell’indagine “Rinascimento”, coordinata dal pm aggiunto Paolo Ielo e dal sostituto Barbara Zuin e condotta dai Carabinieri guidati dal colonnello D’Aloia. Indagine avviata molto tempo fa sugli affari del costruttore Scarpellini, poi passata alle manovre di Marra, infine sfociata sul gruppo Parnasi.

Sono ai domiciliari i tre nomi grossi della politica romana e regionale: l’ex assessore all’Urbanistica Michele Civita (Pd), cui sarebbe stata garantita l’assunzione del figlio. Il vice presidente del Consiglio regionale Adriano Palozzi, FI, cui sarebbero state pagate fatture per prestazioni inesistenti per un valore di circa 25mila euro. L’ex consulente del Comune Luca Lanzalone, oggi presidente Acea, area 5 stelle, che avrebbe ottenuto incarichi per il suo studio legale del valore di circa centomila euro. Il coinvolgimento di Lanzalone, che fu chiamato a gennaio dello scorso anno proprio per sbloccare il dossier stadio e trovare un accordo tra Campidoglio e proponenti, fa tremare la Giunta Raggi. Coinvolto anche il capogruppo M5S in Campidoglio, Paolo Ferrara, che avrebbe ottenuto aiuto su un progetto di restyling del lungomare di Ostia. Ed è finito nel registro degli indagati anche il consigliere comunale di Forza Italia Davide Bordoni.

L’unico partito non coinvolto è la Lega.

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Dal crac della Banca Popolare Vicenza, si scoprirono alcuni grandi debitori: dalle società di ex calciatori al costruttore Luca Parnasi.

L’obiettivo di Parnasi, indebitato fino al collo, era usare lo stadio per fare una speculazione edilizia mostruosa. Per questo venne fatto fuori il famoso assessore grillino anti-Stadio.

Paolo Berdini, disse in commissione parlamentare Periferie. “Chi ha scelto quell’area che ha bisogno di un immenso investimento pubblico? Ha scelto il privato? – ha aggiunto – E’ questo il futuro delle nostre città? Che diamo le chiavi delle città al privato? Parnasi che blocca la filovia sulla Laurentina ora ci impone di fare un ponte, una metropolitana che non si può fare… E’ questa la città che pensiamo?”.

La realtà è che i padroni delle società di calcio le vogliono utilizzare come veicolo per enormi speculazioni immobiliari. Usando i tifosi come elemento di pressione politica.