Ong rifiuta di sbarcare bambini in Italia: perché non ce ne sono

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Sul caso Aquarius scende in campo padre Mussie Zerai, il prete trafficante eritreo amico di Laura Boldrini.

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Zerai risulta indagato dalla procura di Trapani sul caso Ong.

“Faccio appello alla sua coscienza di uomo e di padre. Sia più umano perché ogni sua decisione incide sulla carne viva di questi esseri umani”.

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“Ci risulta che ci sono molte donne e bambini, diverse donne in stato di gravidanza. Lei chiudendo il porto rischia di infliggere una punizione dura a bambini e donne incinte in fuga da situazioni difficili, scenari di guerra o assenza di libertà o per fame, la loro colpa è di cercare futuro dignitoso per i loro figli, libertà per sé e per i figli”. Dunque si chiede come Salvini, anche lui padre, possa “accettare che dei bambini siano costretti per ore o giorni a restare a bordo di una nave con tutto il disagio che questo comporta. Le donne in gravidanza hanno esigenze di assistenza e controllo medico, i bambini devono potersi lavare, cambiarsi il vestito pieno d’acqua salata con cui sono stati tratti in salvo. Ogni ora che passano a b ordo di quella nave il disagio e i rischi di una vera crisi umanitaria vanno crescendo”.

Salvini, da par suo, ha rivelato di aver proposto alla Aquarius il trasbordo di donne e bambini, ma la nave ong non ha risposto. Per un motivo semplice: non ce ne sono. Trasbordarli avrebbe svelato la menzogna.

Ieri pomeriggio, infati, l’ong parlava di qualche donna incinta e alcune decine di minorenni (che come sappiamo sono sempre presunti 17ennu). Poi, dopo il blocco deciso da Salvini, si sono trasformati in ‘bambini’. Salvini ha chiamato il bluff. E ha vinto.