Pd requisisce casa popolare a italiani e la assegna a immigrati

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Casa popolare a immigrati e sfratto, saltando la graduatoria. Accade ad Albenga, dove governa il PD.

La famiglia di immigrati ha appena avuto lo sfratto da un’abitazione del centro e allora, al trentaquattrenne marocchino, disoccupato il PD regala la casa popolare, saltando in graduatoria i senzacasa italiani.

Con lo sfratto in mano, il marocchino si è rivolto al Comune e in men che non si dica, il sindaco Pd ha provveduto a requisire una casa popolare saltando tutte le graduatorie, e assegnandola ai migranti.

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Con la fame di alloggi a prezzo calmierato che c’è di questi tempi la cosa non poteva passare inosservata. Anzi, non poteva che scatenare una bufera, giusta.

La Lega parla di vera e propria confisca nei confronti non solo di Arte, ma soprattutto di chi in quell’appartamento contava di trasferirsi in forza di punteggi e graduatorie.

«Una forzatura dei poteri della giunta al limite della legalità, come già accadeva all’epoca di Antonello Tabbò e Alfonso Salata e che ha stravolto i criteri di assegnazione degli alloggi previsti per legge – accusa Eraldo Ciangherotti, consigliere comunale di opposizione – quando io ero assessore mai ho toccato gli alloggi disponibili per le graduatorie e quando ho dovuto portare in giunta l’assegnazione straordinaria di alloggi per famiglie che erano obbligate a trasferirsi per ragioni di incolumità, mai ho requisito le case popolari, bensì gli immobili pubblici vuoti ed inutilizzati da anni nella palazzina di Rusineo a canone calmierato. Oggi torniamo alla vecchia maniera dei comunisti che per fare una marchetta ideologica, sequestrano un alloggio ad una famiglia in lista di attesa che sarebbe entrata tra pochi giorni, per dare ospitalità ad un nucleo straniero sfrattato con minori, come tante altre famiglie di Albenga».