Turisti appena arrivati pestati da immigrati: “Non torneremo più”

Vox
Condividi!

Due turisti pestati a sangue dinanzi alla Stazione Centrale di Napoli. Le due vittime, padre e figlio, di 50 e 16 anni. Italiani residenti a Londra.

VERIFICA LA NOTIZIA

Erano arrivati da poco in aereo, e appena scesi dal bus che mette in collegamento l’aeroporto con il centro della città, a pochi passi dalla centralissima piazza Garibaldi, sono stati circondati e pestati per aver tentato di difendere i propri bagagli.

Padre e figlio camminavano sul marciapiede di via Novara, quando improvvisamente sono stati avvicinati ed accerchiati dal gruppo di magrebini: volevano i loro bagagli e macchine fotografiche.

Alla reazione, il brutale pestaggio: ”Sembrava un attacco terroristico”, raccontano i lavoratori della pasticceria di fronte al luogo del pestaggio, “Hanno capovolto tavoli e sedie”; le telecamere della videosorveglianza hanno ripreso integralmente quegli attimi terribili.

Vox

“È stato l’inferno. Abbiamo avuto molta paura e abbiamo temuto seriamente per la salute dei due malcapitati”, racconta Antonio Ferrieri, il titolare della pasticceria, “Abbiamo soccorso l’uomo con la polizia municipale e, in attesa che arrivassero ambulanza e altre forze dell’ordine, parlandogli ho capito che era originario di Roma, ma che da tempo vive con la famiglia a Londra. Voleva far conoscere Napoli al ragazzo, ma dopo quanto avvenuto non credo che metteranno più piede qui e questa è la cosa che più mi ferisce”. L’accusa si sposta poi sulle istituzioni: “Quest’area di Napoli è abbandonata al degrado e alla violenza”.

“Non verrò mai più a Napoli. Qui è come stare in guerra” ha detto il sedicenne. Ma il poliziotto che ha raccolto la denuncia ha promesso al ragazzo: “Li prenderemo. Torna a Napoli quando vuoi. Qui c’è anche tanta brava gente che ti accoglierà con il cuore in mano”.

Londra è molto più violenta di qualsiasi città italiana. Ma la violenza è relegata fuori dal centro, nelle aree multietniche: nelle nostre città, invece, è dilagata ovunque.