La Spezia, lavoro a immigrati invece che a italiani: protestano Lega e CasaPound

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La Spezia, davanti alla Cittadella della Pace di Pegazzano si danno appuntamento sindacati (Cgil e Cisl), partiti di centrosinistra (Partito Democratico, Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, Articolo Uno, Mdp e altri), l’associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi) oltre a movimenti e realtà del volontariato, che hanno sventolato le bandiere per fare sentire la propria voce contro chi, il giorno prima, ha gridato ‘prima gli italiani’.

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Solo ventiquattro ore prima, infatti, davanti al cancello della struttura della Caritas, diretta da don Luca Palei, avevano manifestato i militanti spezzini di CasaPound Italia, guidati da Francesco Carlodalatri: il movimento si era riunito per protestare contro la delibera del Comune che ha lanciato un progetto di lavoro sociale per richiedenti asilo, proprio con Caritas in sodalizio con la cooperativa Maris: “Quella approvata dalla giunta comunale è una delibera anti-italiana. Gli interessi lavorativi degli spezzini non vengono tutelati. Questa amministrazione aveva promesso di cambiare le cose in tema di immigrazione, invece, una volta insediata, sta facendo come quella precedente”, ha gridato col megafono Carlodalatri, aggiungendo poi: “Progetti di questo tipo devono essere realizzati per i nostri ragazzi, invece che per persone che non hanno dimostrato di avere diritto di stare in Italia e che si sono rese protagoniste di atti di criminalità”.

Di parere diametralmente opposto i presenti alla contromanifestazione.

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“Il razzismo non fa parte della tradizione della nostra città. La manifestazione di CasaPound nei pressi del centro di accoglienza è stata un episodio gravissimo”, ha sostenuto Federica Pecunia, segretario provinciale del Partito Democratico. La donna ha poi proseguito nelle sue esternazioni: “Il quadro generale sta assumendo caratteri preoccupanti per questo chiedo al sindaco Pierluigi Peracchini di spiegare alla città come possa accettare nella propria giunta i tre assessori leghisti, quelli che non hanno preso parte alla consegna della benemerenza a don Luca Palei e poi hanno votato contro il progetto di integrazione dei migranti proposto da Maris e Caritas. Quel dispositivo prevede l’impiego di alcuni richiedenti asilo per lavori di piccola manutenzione favorendone l’integrazione in un contesto di vera accoglienza. Quest’onda di razzismo deve finire. È il tempo di messaggi chiari e responsabili. Per questo crediamo che sia importante una netta presa di distanza del sindaco e di tutta la maggioranza che lo sostiene”.

Pecunia olet.