Ai gay non basta la coppia, ora vogliono i matrimoni di gruppo: poligamia arcobaleno

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E’ ancora una volta polemica sul Toscana Pride, il carnevale gay che quest’anno si svolge il 16 giugno a Siena, in piazza del Campo. Purtroppo senza cavalli. L’eco arriva anche a Firenze, dove il Comune, come già accaduto lo scorso anno, non ha concesso il proprio patrocinio alla manifestazione, come hanno invece fatto quasi tutti gli altri comuni a guida Pd, sinistra e Movimento 5 Stelle. Perché ricordiamolo: il M5s, a livello locale è un partito di estrema sinistra.

L’aula di Palazzo Vecchio ha infatti respinto la richiesta presentata dal gruppo “Firenze riparte a sinistra” e sottoscritta anche da Mdp, Movimento 5 Stelle e dalla consigliera civica Cristina Scaletti. Hanno votato contro, oltre a parte del Pd (gruppo che ha visto qualche dissenso da parte di consiglieri che si sono espressi a favore), Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia.

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Firenze riparte a sinistra e il suo capogruppo Tommaso Grassi hanno attaccato la scelta “sostenuta anche dalle destre, nonostante sia in atto da parte del nuovo Governo giallo-verde, sostenuto da M5S e Lega, un attacco ai diritti delle famiglie arcobaleno”. Il Pd, hanno aggiunto, “si è chiuso ottusamente anche questa volta, nonostante quest’anno fosse stata eliminata la richiesta del gonfalone proprio per cercare di dare un segnale”.

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Ma all’attacco vanno anche i sostenitori della “famiglia tradizionale”, che poi è l’unica famiglia esistente: un esposto alla Corte dei Conti per il patrocinio concesso dalla Regione Toscana e da molti comuni, è stato presentato dall’associazione Difesa dei Valori Valdarno. E il deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli denuncia: “La manifestazione promuove la poligamia e l’incivile pratica dell’utero in affitto. Si prevede di sfruttare la disperazione di una donna, costretta a prestare il proprio corpo per soldi, al fine di soddisfare il capriccio di qualche ricco gay. E’ surreale e indecoroso associare il nome di istituzioni toscane a pratiche raccapriccianti vietate dalla legge e dalla Costituzione italiana”.

Intanto, il Comune di Firenze apre da oggi al riconoscimento dei figli comprati da coppie omosessuali: lo ha annunciato la sindaca Nardella. “Credo che questo atto – ha detto – come quello di molti altri colleghi sindaci, sia il segno di riconoscere prima di tutto attenzione verso le persone, perché la realtà della società civile ci pone davanti responsabilità dalle quali non possiamo scappare”. Ma infatti, si fottano i bambini, viva i gay che ci finanziano le campagne elettorali.

Nardella ha spiegato di aver ricevuto in questi giorni “lettere molto significative e toccanti di coppie omosessuali che hanno figli e che chiedono il loro riconoscimento. Visto che io credo che la nostra attenzione debba essere prima di tutto rivolta a questi bambini, mi sono convinto a procedere già a partire da oggi al riconoscimento dei figli di coppie omosessuali attraverso la trascrizione nei registri dell’anagrafe con l’indicazione di tutti e due i genitori, qualunque sia il tipo di pronuncia giudiziaria alla base. Ovvero qualunque sia il giudice, italiano o straniero”. La legge è un optional per i fanatici: un giudice italiano o ‘straniero’, fantastica.