Roma, due donne esigono di registrare figlio senza padre

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La sindaca di Roma Viriginia Raggi si è rifiutata di riconoscere all’anagrafe una bambina nata da due mamme.

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È quanto denunciano dall’associazione delle Famiglie Arcobaleno, dal Roma Pride, dal Circolo Mario Mieli e da Rete Lenford.

Il caso, che risale a lunedì 28 maggio, ci è stato raccontato nei dettagli da Angelo Schillaci, avvocato del gruppo legale di Famiglie Arcobaleno.

“Dopo la vicenda torinese, e quella di città come Milano e Palermo, due mamme si sono presentate agli uffici anagrafe di Roma per dichiarare congiuntamente la nascita del figlio e chiedere che la maternità fosse attribuita a entrambe, sulla base delle ragioni giuridiche che stiamo difendendo. Ossia la possibilità di riconoscere alla nascita il figlio anche per la madre non biologica che ha prestato il consenso alla fecondazione eterologa”.

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“L’ufficiale dello stato civile ha negato di accettare questa azione di riconoscimento congiunto da parte delle due mamme, e per poter finalizzare la dichiarazione di nascita da parte della mamma che ha partorito ha costretto quest’ultima a dichiarare il falso. Ossia a dire che il bambino era nato a seguito di un rapporto sessuale con un maschio non parente”, spiega Schillaci.

Non essendo previsto dai moduli e dalle formule che questo bambino sia stato concepito con eterologa, la mamma ha dovuto dichiarare il falso.

Smettete di trafficare in bambini e sperma e vedrete che nessuno vi costringerà a dichiarare il falso. Non esiste in natura un bambino figlio di due donne o due uomini, mettetevelo in testa. Non è la Raggi a negare a voi un diritto, siete voi a negare a questo povero bambino il diritto ad avere un padre.




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