Di Maio inaffidabile, dall’impeachment al dietrofront su Savona

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Tristissima uscita di Di Maio. E’ passato in 48 ore dall’impeachment a fare lingua in bocca con Mattarella. Totalmente inaffidabile.

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“Troviamo una persona della stessa caratura dell’eccellente professor Savona” per il Tesoro con “lui che resta nella squadra di governo in un’altra posizione”, ha detto il capo politico M5S Luigi Di Maio in diretta su facebook. “E’ sbagliato dire che volevamo uscire dall’euro. M5s e Lega non hanno mai ideato l’ipotesi di un’uscita dall’euro”.

In pratica cede ai poteri forti. Uscita indegna, subito colta al balzo da Mattarella che ha fatto sapere di “valutare con attenzione”.

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Fortunatamente c’è chi non è in vendita: “Se mi tirano via anche un solo uomo di quella squadra di governo, il governo non ha senso che esista. C’è quel programma e quella squadra, se vanno bene ci mettiamo la faccia e lavoriamo. Se qualcuno per i motivi più bizzarri non va bene all’Europa, a Berlino, ai mercati, alla Merkel e alle banche, cosa possiamo farci?”. Così Matteo Salvini in un comizio a Sestri Levante. “Io sono ancora nel mood per cui spero che ci sia un governo che risponde al voto dei cittadini.
Ma non fatemi anticipare quello che è nelle mani di altri”.

Anche se poi, in serata, entrando allo stadio Luigi Ferraris per la Partita del Cuore, Salvini ha detto ai cronisti: “Valutiamo quanto possa essere utile agli italiani questo tipo di ragionamento di spostamento, ovviamente in primis con il professor Savona, cosa che educazione vuole. Stiamo ragionando su una squadra forte per un progetto forte”. Porta dunque aperta ad un cambiamento? “Io la porta non l’ho mai chiusa. Sono l’unico che dal 4 marzo sta lavorando come un dannato per dare un governo a questo paese, però un governo con una dignità. Non è che se uno si alza male a Berlino, a Parigi, la mattina salta un ministro di governo italiano. Come stiamo facendo dal 4 marzo faremo la scelta migliore per il paese, delle belle idee in testa ce l’abbiamo”.

Si, ma fare un passo indietro su Savona sarebbe, a questo punto, come fare un inchino alla Merkel.