Il presidente abusivo della Repubblica, Sergio Mattarella, ha convocato per domani mattina al Quirinale Carlo Cottarelli. Già funzionario del governo Renzi. No, non è un colpo di Stato.
Sembra di vivere in una realtà parallela dove l’Italia è una monarchia. E nemmeno costituzionale, ma di quelle stile ancien regime. Senza il gusto dell’ancien regime, però.
A questo punto la messa in stato d’accusa di Mattarella è inevitabile.
Mai più servi di nessuno, l’Italia non è una colonia, non siamo schiavi di tedeschi o francesi, dello spread o della finanza.
A questo punto, con l’onestà, la coerenza e il coraggio di sempre, la parola deve tornare a voi!#Primagliitaliani! Io non mollo. pic.twitter.com/d2EAICrhKb— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 27 maggio 2018
Delirante la ricostruzione di Mattarella: “Avevo fatto presente ai rappresentanti dei due partiti e al presidente incaricato, senza riceve obiezioni, che per alcuni ministeri avrei esercitato un’attenzione particolarmente alta. Questo pomeriggio il professor Conte mi ha presentato le sue proposte per i nomi dei ministri che come dispone la Costituzione io devo firmare assumendomene la responsabilità istituzionale. Il presidente della Repubblica svolge un ruolo di garanzie che non ha mai subito e può subire imposizioni”. Poi, sempre Mattarella ha aggiunto: “No a un ministro sostenitore dell’uscita dall’euro”. Infine sul futuro ha affermato: “Elezioni? Deciderò in base al Parlamento. Nelle prossime ore assumerò una iniziativa”. Per domattina è atteso al Colle Carlo Cottarelli. Un altro nome in campo per il “governo del presidente”.
A parte che Savona non è per l’uscita dall’euro tout court ma, anche se lo fosse, conta la volontà popolare. Non sapevamo l’Euro fosse il nuovo Dio, unico e non criticabile.