NON C’E’ ALTRO MODO DI DEFINIRE LA PREVARICAZIONE COSTITUZIONALE DI MATTARELLA CHE, COME DICE LA CARTA, NON HA POTERE DI VETO SUI MINISTRI SE NON PER MOTIVI OGGETTIVI E NON DI INDIRIZZO POLITICO
Mattarella è il garante di interessi esteri in Italia. Le sue azioni di questi giorni nulla hanno a che vedere con la volontà e i bisogni dei cittadini italiani.
La verità è che lui, Mattarella, rimane l’ultimo abusivo della Prima Repubblica. Un relitto storico. Un infiltrato.
Ma abusivo non solo in senso politico, anche in senso costituzionale: è stato nominato da un Parlamento eletto con una legge giudicata incostituzionale, proprio grazie al decisivo apporto di deputati eletti con il premio di maggioranza incostituzionale. Scattato, tra l’altro, per poche centinaia di voti. Chissà come contati.
Non solo. A rendere Mattarella completamente non legittimato al ruolo, il fatto che fu la Consulta di cui era membro a giudicare incostituzionale il Parlamento precedente, ma a garantirne il prosieguo in carica: poi, quel Parlamento lo elesse al Quirinale. Per molto meno condannano i mafiosi per voto di scambio.
Invece, ce lo troviamo qui a porre veti a ministri indicati da partiti che rappresentano il 60 per cento degli elettori. Ci domandiamo perché non metterlo in stato di accusa.
Ci vediamo alle elezioni Mattarella. Il prossimo Parlamento, dove i populisti avranno il 90 per cento invece del 60, potrebbe decidere di far scattare l’impeachment.
Sinceramente non pensavamo Mattarella fosse così ingenuamente arrogante da mettere nelle mani dei populisti la possibilità di presentarsi ad elezioni come martiri della Merkel. Ma, evidentemente, il Sistema è disperato. L’istinto di conservazione li porta a scelte da ultima trincea. Da bunker sotto la Cancelleria.
Perché visto che Lega e M5s hanno la maggioranza assoluta, nessun governo contro gli italiani può nascere se non nasce quello votato dagli italiani. Quindi le elezioni sono l’unico sbocco possibile dopo il veto di Mattarella.
Il regime ha gettato la maschera. La dimostrazione che la democrazia liberale è solamente un simulacro di democrazia: quando a causa dei social che hanno rivoluzionato il mondo dell’informazione, non basta più possedere tutti i media di distrazione di massa per indirizzare il voto, e vince chi non deve vincere, allora non vale.
Se il regime agisce in questo modo, di fatto negando la democrazia, significa che la posta in gioco è enorme. Che, davvero, sente vicina la propria fine e allora, agisce in modo disperato e scomposto. Sono gli ultimi rantoli della Bestia.
Ora prepariamoci al voto. E sarà un bagno di sangue.
> Il regime ha gettato la maschera. La dimostrazione che la democrazia liberale è solamente un simulacro di democrazia
La democrazia è illusione che persiste da qualche secolo.
Persiste finchè è sostenibile continuare questa illusione.
Quando non fosse più conveniente, economicamente o altro, mantenere questa illusione, l’illusione viene smantellata.
Relativamente presto, quest’illusione dovrà essere smantellata a seguito del multiculturalismo forzato sulle popolazioni bianche occidentali.
A un certo punto, qualcuno s’incazza, capendo che
1) nessuno ha votato per immigrazione infinita
2) votando contro immigrazione infinita nulla cambia
Vedi Stati Uniti, vedi Italia.
Dall’incazzatura nasce conflitto, vecchie popolazioni contro nuove.
Dal conflitto nasce caos che deve essere regolato con sospensione delle cosiddette “libertà democratiche”, col pugno di ferro, specialmente contro le vecchie popolazioni, usurpate dalle nuove.
Italiani svegliamoci.