L’ultima vendetta del PD: criminali tunisini spediti coi treni verso Nord

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La storia finisce a Vicenza, ma inizia a Lampedusa: e ogni capoverso è uno scandalo

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Gli agenti della questura di Vicenza sono stati chiamati dall’inquilino di un palazzo che aveva notato degli sconosciuti in zona cantine.

Arrivati sul posto, gli agenti hanno interrogato il proprietario della cantina, un vicentino di 37 anni, inquilino del palazzo, il quale ha riferito di aver ospitato i quattro nordafricani (3 dei quali risultati poi clandestini) solo la notte precedente, mosso dal senso di carità.

Dopo essersi fatti una risata, i poliziotti hanno proceduto all’identificazione dei quattro senza poter indagare il proprietario perché, secondo la legge, aveva tempo 48 ore per denunciare la presenza degli ospiti: nella cantina di un condominio. E’ un altro esempio di scellerate leggi PD.

L’ospite risultato regolare – uno che vive nelle cantine degli altri – è stato allontanato mentre gli altri tre sono stati portati in questura per l’identificazione e messi a disposizione dell’Ufficio Immigrazione, che ha consegnato il consueto foglio di via ai clandestini.

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I tre tunisini sono sbarcati a Lampedusa lo scorso 23 aprile e assieme ad altri due connazionali sono stati prima traghettati in Sicilia e poi spediti con un treno verso nord: si sono fermati a Vicenza.

Questo, nonostante in passato fossero già stati in Italia ed avessero precedenti per spaccio di stupefacenti. Due dei cinque chiesero la protezione internazionale, mentre i tre trovati nella cantina si diedero alla macchia riferendo di voler andare in Francia. Dopo un mese esatto sono stati trovati nella cantina di un palazzo del centro cittadino di Vicenza: in possesso di droga per ‘uso personale’.

Ma non finisce qui. Dopo mezzogiorno, infatti, la questura è stata richiamata dal padre del 37enne di buon cuore che, dopo lo sgombero, aveva provveduto a ripulire la cantina. L’uomo ha aveva infatti trovato, durante le operazioni di pulizia, un bilancino di precisione e sei ovuli di cocaina. Anche in questo caso non è stato possibile procedere con denuncia per l’impossibilità di ascrivere il possesso di stupefacenti ai tre clandestini.

Una storia incredibile che mette in evidenza tutte le storture della legge.

Ma ancora più sconvolgente è che clandestini che sbarcano e che hanno precedenti penali non vengano espulsi, ma piuttosto caricati sui treni verso nord. Intollerabile. L’eredità che il PD lascia al Paese e al governo populista sono migliaia di criminali che assediano le città.