Sindaco Lega appena eletto ‘caccia’ il primo venditore abusivo: “Ti pago io il biglietto aereo, basta che te ne vai”

Vox
Condividi!

«Se Bubba vuole davvero tornare in Senegal, il volo glielo pago io di tasca mia, ma il biglietto deve essere di sola andata». Non si è fatto pregare il sindaco leghista di Udine, l’appena eletto Pietro Fontanini, dopo aver letto l’appello del venditore ambulante senegalese sulle pagine del giornale locale.

«Se mi promette che va in Senegal per restare là – continua il primo cittadino leghista -, il biglietto lo pago io, ho già contattato una compagnia aerea e ho trovato un posto per 290 euro da Venezia o da Treviso, posso permettermelo con le mie finanze personali quindi lo aspetto per concludere l’accordo».

Bubba è uno dei tanti immigrati che non servono a nulla e che parassita la società facendo il “vu cumprà”. Lo aveva intervistato il giornale locale per capire se fosse preoccupato dopo l’elezione di Fontanini il quale, anche nel vertice con il prefetto, aveva intimato il ritorno a casa loro della maggior parte dei richiedenti/clandestini che infestano la città: «Sì sì, so chi è Fontanini, so chi è Salvini e quali sono le idee della Lega sui migranti – aveva spiegato Bubba, immigrato regolare -. Io non ce l’ho con loro, ma se mi pagano l’aereo sono pronto a tornare a casa. Qui in Italia non riesco a sopravvivere. Non c’è lavoro e guadagno poco».

VERIFICA LA NOTIZIA

Bubba ha 22 anni, il suo permesso di soggiorno scade nel 2021 ed è un volto noto del centro:, vende accendini, collane e nastrini: «Intasco dai 10 ai 15 euro al giorno – ci aveva detto – il minimo necessario per prendere qualcosa da mangiare. Quando riesco a raggranellare qualcosa in più lo metto da parte per tornare nel mio paese. Sogno di aprire una mia azienda, magari nel settore del gelato. Vorrei diventare un piccolo imprenditore. Non so se ce la farò perché mi manca il denaro per tornare a casa. Ma se il sindaco mi rimpatriasse mi farebbe un favore».

Come si possa dare un permesso di soggiorno per lavoro a chi vende nastrini è cosa misteriosa. Poi li chiamano risorse.

Vox

Ora Fontanini lo aspetta in Comune: «Il tema vero – dice – è che solo una minima percentuale dei richiedenti asilo scappano da guerre o sono perseguitati. Per la stragrande maggioranza dei casi si tratta di migranti economici e qui il lavoro non c’è. Tra l’altro parliamo di persone che non hanno alcuna formazione quindi cosa potrebbero fare se anche i laureati fanno difficoltà a trovare un impiego? In pochi riescono a trovare un lavoro in nero, gli altri si arrangiano e il rischio che alla fine commettano reati è alto. E in quel caso dobbiamo essere inflessibili. Io non ho niente contro gli stranieri che vivono rispettando le regole. Chi ha voglia di lavorare e integrarsi è benvenuto, ma oggi mi pare che i numeri siano al di sopra delle reali possibilità e necessità del territorio».

Un concetto che Fontanini ha espresso anche nel corso dell’incontro con il prefetto Vittorio Zappalorto al quale ha chiesto il rispetto delle quote stabilite dall’accordo Anci e Viminale che prevede una presenza massima di 2,5 migranti ogni mille residenti. Udine quindi dovrebbe farsi carico di 250 richiedenti asilo mentre oggi ce n’è il doppio e nemmeno un anno fa è stata superata anche la soglia delle mille presenze.
Troppi per Fontanini che auspica anche un intervento del Governo per programmare dei rimpatri. «La situazione non è semplice perché ci sono paesi come il Pakistan che sono poco collaborativi, ma è chiaro che in qualche modo bisognerà intervenire».

Intanto il sindaco ha già dato mandato agli uffici di organizzare delle attività in modo da impegnare i profughi. «Abbiamo a disposizione 110 mila euro
– spiega – e li useremo per acquistare scarpe, tute, carriole e badili. Non possono stare qui senza fare nulla. Li impiegheremo per piccoli lavori di pulizia delle aree verdi a titolo gratuito di cui anche a Udine c’è molto bisogno».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

2