Prato
Posted by La Nazione on Wednesday, May 23, 2018
Adesso stanno bene, sono felici e hanno la possibilità di correre all’aria aperta grazie ai tanti volontari che si prendono cura di loro. Per molto tempo però sono stati costretti a vivere in gabbie minuscole, circondati dai loro escrementi, senza né acqua né cibo. Sono i sette cani, tutti di grossa taglia, sequestrati nei mesi scorsi a imprenditori cinesi che oggi sono al canile municipale «Il Rifugio». Alcuni di loro sono stati sequestrati per maltrattamenti, altri perché abbandonati in capannoni che i cinesi hanno lasciato per trasferirsi altrove.
«Rieduchiamo i cani mordaci di grossa taglia – spiega Patrizia Nocerino e Michela Breschi, volontarie del canile – che hanno vissuto storie di maltrattamenti o di abbandono, ma non solo, grazie a un team formato da quattro educatori professionali che, a esempio, insegnano loro a camminare al guinzaglio, cosa che i cani sequestrati ai cinesi non sanno fare, o restituendogli semplicemente quella dignità che hanno perso. L’obiettivo è quello di recuperare questi animali perché possano essere gestiti al meglio dai volontari che dedicano parte del loro tempo a prendersi cura di loro e a trovargli una famiglia».
Il canile allo stato attuale ospita 80 cani e conta una media di cento adozioni all’anno. Il canile ‘Il Rifugio’ è una struttura d’eccellenza. Grazie ai posti disponibili e alla trasparenza e serietà nella sua gestione si sono potuti concretizzare tanti sequestri di cani che affidati alle cure dei nostri volontari sono stati salvati da morte certa e hanno trovato una famiglia».