Sposa algerino e diventa la seconda moglie: pestaggi perché accetti poligamia

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“Non voglio in casa mia la tua seconda moglie”. La 38enne ha provato più volte a opporsi ai diktat dell’islam, ma ogni volta in tutta risposta riceveva una raffica di botte dal marito.

Tanto che in un paio di occasioni, al termine dei violenti pestaggi, è dovuta correre all’ospedale di Cittadella per farsi medicare. Adesso, dopo che per cinque volte i carabinieri sono accorsi per sedare le brutalità del marito, Mohamed Abla è stato condannato a due anni e tre mesi di carcere.

Mohamed Abla è un algerino che vive a Fontaniva, paese di ottomila abitanti a una trentina di chilometri da Padova. È in Italia che si sposa e ha due figli maschi. Dopo qualche anno, però, decide di spedire la moglie ad Algeri. “Vai lì – le dice – che i bambini crescono meglio”. La verità è un’altra: i parenti del marito, che la ospitano, la mettono in un garage insieme ai piccoli e le danno 150 euro al mese per vivere. Nel frattempo l’uomo paga una fideiussione a un’altra famiglia algerina per farsi spedire in Italia la figlia. Appena la moglie lo viene a sapere, decide di affrontare il marito e torna in Italia. Non appena arriva a Fontaniva inizia il suo incubo.

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Mohamed Abla prova a imporre alla donna la seconda moglie. Vuole che sia tutto “regolamentato”, così le chiede di firmare il contratto che la costringe ad accettare l’altra donna nella loro casa. Ma non appena questa si oppone, le richieste diventano diktat e i diktat botte. “Mohamed Abla – ha spiegato il pm in Aula – era molto bravo a picchiarla in posti nascosti dagli abiti, in modo che la gente non vedesse”.

“Faceva la spesa lasciando il cibo in macchina e chiudendo a chiave, in modo che lei non lo potesse prendere- racconta l’avvocato Forestelli – dava qualcosa ai bambini ma a lei niente, era costretta ad andare a elemosinare cibo da amici e vicini di casa”.

“Non possiamo accettare l’imposizione delle leggi coraniche della shaaria qui in Italia – commenta il leghista Paolo Grimoldi – non possiamo accettare sul nostro territorio chi si rifiuta di adeguarsi alle nostre regole e al nostro modo di vivere e pretende di imporci la poligamia che vale nei Paesi islamici”. Il deputato ora chiede che l’algerino venga immediatamente espulso dall’Italia: “Via subito, via lui e via tutti quelli che in Italia pretendono di vivere come fossero in Algeria: vogliono avere più mogli? Allora restino a casa loro, ma se vengono qui devono adeguarsi alle nostre leggi”.

Molto meglio che non vengano. O si voteranno un partito islamico.