Nel 2017 sono stati solo 6.514 i clandestini rintracciati sul territorio nazionale e rimpatriati. Sono numeri risibili rispetto all’oltre mezzo milione di irregolari che infestano la nostra Italia.
Altri 11.805 sono stati respinti alla frontiera e 1.639 riammessi nei Paesi di provenienza (si tratta di extracomunitari arrivati da Paesi come Francia, Svizzera, Austria, Svizzera, Slovenia e Grecia con i quali l’Italia ha accordi di riammissione). Nello stesso anno, la sola Francia ha respinto in Italia:
Complessivamente, dei circa 45.000 trovati in posizione irregolare nel 2017, in 25.000 non sono stati rimandati nei Paesi di provenienza. Gli è stato detto di andarsene.
Come svuotare il mare con un cucchiaino, visto quanti ne sono sbarcati negli ultimi anni, 2017 compreso:
Sbarcati 50mila clandestini in 10 mesi: 1 milione da quando governa PD
Due sono i nodi che impediscono il ricorso più massiccio allo strumento del rimpatrio: il costo (si parla in media di 1.200-1.300 euro a straniero cui vanno aggiunti i costi per il personale di polizia che deve accompagnarlo e che portano a triplicare la cifra finale); l’accordo con i Paesi di origine; l’Italia ha siglato intese burla con numeri limitati per i rimpatri con Tunisia, Egitto, Nigeria, Sudan e Gambia.
Usando i C-130 invece dei voli linea, i costi scenderebbero del 99%: