Mps crolla in borsa, il PD dà la colpa alla Lega!

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Il cambio di governance di Mps “non entra nel contratto” di governo fra Lega e Cinque Stelle, “ma è abbastanza probabile, quasi naturale pensarlo”. Lo ha detto il responsabile economico della Lega Claudio Borghi aggiungendo che “è inutile mettere nel contratto ‘e poi cambiamo l’amministratore delegato'”.

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Borghi ha precisato che nel contratto di governo fra Lega e Cinque Stelle, c’è un punto “su Mps” e che “l’intento, abbastanza condiviso da tutte e due le forze, è che la banca deve essere ripensata in un’ottica di servizio”. “In buona sostanza”, ha spiegato, l’obiettivo è “abbandonare l’idea di farci i profitti vendendola a chissacchì”, ma mantenerla “come patrimonio del Paese”.

Per avere evitata l’ennesima marchetta ai soliti noti, il titolo Mps è oggi crollato in borsa. Classica minaccia dei gangster della speculazione che non vogliono perdere il boccone che avevano ormai quasi in bocca.

Sul sistema bancario torneremo, visto che sarà al centro della politica nei prossimi mesi. In realtà è la stessa esistenza di banche private ad essere una stranezza, visto che non sono società normali che producono oggetti, ma fabbriche di soldi che creano denaro ex nihilo. Argomento complesso. Leggete:

Islanda studia come sottrarre la ‘creazione di denaro’ alle banche commerciali