Donna al comando, nave Marina Usa si schianta: 7 morti

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AVVISO: QUESTO E’ UN ARTICOLO ‘MISOGINO’

Condannata davanti alla Corte Marziale per ‘inadeguatezza’

Il sottotenente era ai comandi della nave americana USS Fitzgerald, quando questa, lo scorso anno, è entrata in collisione con una nave commerciale, si è dichiarata colpevole e ha riconosciuto il suo ruolo nella morte di sette marinai.

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Il tenente Sarah Coppock ha pianto durante la corte marziale al Washington Navy Yard. Ma la condanna è stata lieve: metà stipendio per tre mesi. Ha anche ricevuto una lettera di rimprovero.

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Coppock è stata accusata di non essere riuscita a “comunicare e coordinarsi con il centro comando, riportare i contatti specificati della nave all’ufficiale comandante, operare in condizioni di traffico ad alta densità e avvisare l’equipaggio di una collisione imminente”, secondo la condanna.

Il capitano Charles Purnell, il giudice della Marina che presiedeva la corte marziale, ha descritto la collisione come “una serie infinita di errori”.

Al di là della facile ironia, l’avvenimento nasconde un problema più profondo. Negli Usa esiste una cosa chiama ‘Affirmative Action’ che impone la presenza di quote minime di ‘minoranze’ razziali e sessuali. Questo genera storture e il decadimento generale.

Nel caso delle minorante ‘etniche’ per ovvi motivi, nel caso delle donne perché le quote, in settori dove le femmine sono poche per natura, causano l’avanzamento di individui inadatti.