Pestato da immigrato: «Nessuno ha mosso un dito per aiutarmi»

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Picchiato dal pugile dominicano che esigeva i soldi per giocare alle slot: «Nessuno ha mosso un dito per aiutarmi»

Il rito del cornetto più cappuccino al bar, dopo una serata passata in allegria in discoteca e prima di rincasare, per un giovane anconetano si è trasformato in un incubo fatto di minacce, aggressione, un colpo al viso, il furto del cellulare e il successivo tentativo di estorsione da parte di un pugile dominicano di 32 anni.

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ANCONA – «All’interno del bar c’erano anche altre persone ma nessuno ha mosso un dito per intervenire. Quasi fosse normalità». A parlare è proprio la vittima della quale, per ovvia tutela, non sveliamo l’identità. “Quando sono arrivato al bar insieme a un mio amico c’era già questa persona che stava chiedendo denaro a tutti con molta insistenza – racconta – io mi sono diretto al bancone per fare colazione mentre il mio amico si è messo alle videoslot. Quando si è rivolto a me gli ho detto che non avevo soldi ma successivamente, quando sono andato a pagare la colazione, mi ha visto ed è andato su tutte le furie”.

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«Assurdo – prosegue – il barista si è limitato a dire allo straniero di non urlare perché altrimenti qualcuno dai palazzi poteva chiamare la polizia. A me ha detto che mi dovevo sentire fortunato perché mi aveva dato solo un pugno e poi mi ha impedito di rientrare nel locale».

Una vicenda finita con il successivo blitz della polizia e l’arresto del 32enne. «La mia speranza è che non sia subito lasciato libero – conclude – provo rabbia e disprezzo. Io vado a lavorare tutti i giorni per guadagnare mentre a questa persona è consentito di vivere di questi espedienti».