Profugo esige una casa tutta sua: picchia 2 agenti in Questura

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Un altro esempio di integrazione ieri in questura a Padova. Un richiedente asilo di 32 anni si è presentato all’Ufficio Immigrazione esigendo a gran voce che gli fosse assegnato un appartamento.

Quando due agenti sono intervenuti per calmarlo spiegandogli che quello non era l’ufficio giusto per la sua richiesta (perché ce n’è uno giusto!), Aigbedo Oputaodili, questo il nome del nigeriano in fuga dalla guerra in Siria, ha iniziato a spintonare e insultare gli agenti. La situazione è degenerata quando il profugo si è scagliato su uno dei due poliziotti prendendolo a pugni. Causando due feriti.

Oputaodili è un volto già noto alle forze dell’ordine per via di due seri precedenti penali alle spalle. Il 19 aprile di un anno fa aveva fu lui a dare il via alla rivolta al centro profughi di Bagnoli sequestrando tre operatori della cooperativa Edeco di Montagnana. Nel 2016 era inoltre stato beccato mentre vendeva droga. Denunciato per spaccio, il suo iter per la richiesta d’asilo fu congelata dal prefetto. Congelata, non annullata. Oputaodili fece ricorso, e quando la sua richiesta fu respinta dall’apposita commissione, il nigeriano ha presentato nuovamente ricorso in appello ed è tuttora in attesa del verdetto. Oputaodili è stato arrestato con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.

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Ovviamente, tutte le volte che fa ricorso l’avvocato lo paghiamo noi.

«Esprimo la mia vicinanza agli agenti feriti e a tutti gli uomini della Forze dell’Ordine, spesso costretti ad operare in condizioni inaccettabili – commenta in una nota il senatore Andrea Ostellari, segretario della Lega di Padova -. L’episodio accaduto oggi è inqualificabile e dimostra, ancora una volta, quanto la stragrande maggioranza dei richiedenti asilo non abbia alcun titolo, soprattutto di tipo morale, per rimanere nel nostro Paese».

«Il signore che ha provocato lo scompiglio negli Uffici della Questura – prosegue Ostellari – merita certamente che la sua pratica abbia la precedenza: soprattutto quella di rimpatrio. Non è un profugo – conclude il senatore – non scappa dalla guerra, ha portato violenza e disordine nella nostra Comunità».

Questo ha sequestrato persone e spacciato droga. Non è bastato a sbatterlo fuori dall’Italia.