​Le conversazioni dei terroristi di Al Nusra in Italia: “Il kamikaze va in paradiso” – AUDIO

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“Chi si presta a fare il kamikaze deve amare la religione e non avere paura della morte. Egli è una persona diversa dalle altre, ma tutti sanno che andando a morire andrà in Paradiso sulla strada giusta”.

Così parlava uno degli arrestati legati ad Al Nusra nella maxi operazione anti terrorismo islamico scattata oggi all’alba:

ARRESTATI 14 IMMIGRATI: TUTTI TERRORISTI ISLAMICI

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Il metodo usato dai siriani e dai marocchini per spostare il denaro nel mondo e, così, finanziare il terrorismo era quello della cosiddetta hawala, che – ha spiegato il Gip di Brescia, citato dal Corriere – “nell’effettuare, quali ‘hawaladar’, su disposizione di terzi cittadini prevalentemente siriani prestazioni di servizio di raccolta, custodia e pagamento di denaro contante, compensazione e trasferimento di debiti e crediti nonché di intermediazione nel cambio di valuta italiana e straniera per un corrispettivo compreso tra il 5 all’8 % (gruppo Anwar) o tra il 0,5 ed il 4% (gruppo Bazkka) della singola transazione “.

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Tra gli arrestati c’è anche una ***** italiana, la convertita Cristina Agretti, sposata con uno dei presunti fiancheggiatori di Al Nusra, Chdid Subhi. In una conversazione, Abdulmalek Mohamad, indagato a Cagliari, afferma: “Quanto al finanziamento delle milizie combattenti in Siria, proveniente dall’Europa e nello specifico dall’Italia, rivestono un ruolo importante Daadoue Anwar, che non ha mai lavorato nell’immigrazione clandestina e Chdid Subhi, con il quale frequentemente collabora. Conosco personalmente Daadoue Anwar, che è di Idlib; so che ha molti soldi, in passato aveva una ditta edilizia in Sardegna, con la quale si è arricchito, penso facendo tante fatture false”.

Dalle indagini è emerso in particolare come il 46enne siriano Anwar Daadoue, già gravitante a Olbia e poi trasferitosi in Svezia prima di essere arrestato, aveva organizzato “una vera e propria rete divenuta un punto di riferimento per i siriani, in particolare per quelli residenti in Sardegna, che volessero trasferire denaro da e per il Paese dorigine, impiantando uffici in tutta Europa, oltre che in Siria e in Turchia”.