E’ islamizzazione a tappe. Forzate. Prima chiedono la moschea. Poi il minareto. E alla fine il muezzin chiama i fedeli alla preghiera. Come a Raqqa.
L’autorizzazione ha provocato numerose reazioni e polemiche a cinque mesi dalle elezioni legislative.
Il permesso ad una moschea svedese di trasmettere la chiamata alla preghiera – l’Adhan – entrerà in vigore dal prossimo venerdì nel comune di Växjö (sud).
“La chiamata alla preghiera non rafforzerà l’integrazione a Växjö, ma rischia piuttosto un’ulteriore spaccatura della città”, ha detto Anna Tenje, consigliera comunale, all’agenzia di stampa TT.
Da parte sua, il primo ministro svedese, il socialdemocratico Stefan Löfven, ha affermato che: “L’intera società svedese si basa su diverse religioni”, ha detto a TT.
Avdi Islami, portavoce della comunità musulmana della città, che vanta migliaia di fedeli, ha paragonato la diffusione dell’Adhan alle campane di una chiesa: “Siamo una società in cui siamo diversi … è meglio pensare che le differenze ci rendano più forti”, ha detto a TT.
Finché non sono maggioranza utilizzano il concetto di multiculturalità per imporsi. Una volta che si sono imposti, iniziano a vietare le altre religioni. E’ andata così ovunque l’Islam si è espanso: con l’immigrazione.
La moschea Växjö è la terza nel paese a potere trasmessa la chiamata alla preghiera del venerdì, dopo quelle del sobborgo di Stoccolma di Botkyrka (VIDEO) e Karlskrona (sud). Secondo un sondaggio condotto dall’Istituto di opinione Kantar Sifo, il 60% degli intervistati ha dichiarato di volere vietare l’Adhan in Svezia.
Il restante 40% è probabilmente musulmano o troppo fato per capire la domanda.