Le razzie degli zingari si vedono anche in una foto realizzata un residente, che chiede un rigoroso anonimato per paura di ritorsioni. Abita in viale Troya dal 1971 e si dichiara «un cittadino esasperato da dieci anni». Prima di rivolgersi al giornale locale Il Giorno, ha tentato di risolvere la questione bussando alle porte del Comune: invano.
Ogni tanto si vedono le pattuglie: c’è il fuggi fuggi ma la banda torna puntualmente il giorno dopo al suo posto. Ho suggerito di punire con sanzioni amministrative i cittadini che con la complicità dei rom scaricano abusivamente la loro merce. Basterebbe una telecamera, con l’avviso che la zona è video sorvegliata, per disincentivare gli episodi. Mi hanno riferito che la soluzione è impraticabile per motivi di privacy» confida. L’insicurezza è diffusa: «Nell’ultimo anno mi hanno rubato il borsello mentre scaricavo la spesa dall’auto e in un’altra occasione mi hanno sottratto, fracassando il vetro, il navigatore satellitare e una videocamera». A nulla sono valse la recinzione dell’area e la creazione dei due varchi d’ingresso alla ricicleria, trionfalmente annunciate nel 2014 come soluzione a tutti i problemi: «In realtà i rifiuti invece che sul Ponte delle Milizie adesso me li ritrovo sotto casa mia» dice il residente.