Macerata, Pd senza pudore: dopo avere ‘ucciso’ Pamela ora chiedono anche i danni

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Dopo essere stati complici dell’assassinio brutale della povera Pamela, invece di stendere un velo pietoso, il Comune di Macerata osa costituirsi parte civile nel procedimento penale contro riguarda Luca Traini, autore il 3 febbraio della vendetta a colpi di pistola in cui rimasero feriti sei nigeriani, tra i quali il compagno di stanza di uno dei profughi assassini.

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Il processo si aprirà domani in Corte d’assise a Macerata.

A deciderlo la giunta attraverso le delibere 90 del 23 marzo e157 del 4 maggio: «È il danno morale e patrimoniale subìto dalla popolazione della città in conseguenza dei fatti del 3 febbraio imputati a Luca Traini – spiega l’amministrazione – a orientare la scelta dell’istituzione in merito alla costituzione di parte civile. Si è leso il diritto soggettivo dello scopo sociale della comunità, si sono prodotti danni all’immagine, allo sviluppo turistico e a quello produttivo per approdare alle conseguenze di un’intera collettività, in termini di dolore, paura, sofferenza e sbigottimento». Con la delibera del 4 maggio scorso si è affidato l’incarico legale all’avvocato Carlo Buongarzone.

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Il danno morale sono gli spacciatori che assediano la città. Gli stessi che hanno fatto a pezzi Pamela. Ora, dopo quanto accaduto, un’amministrazione con un minimo di pudore avrebbe evitato: semmai è Traini che deve chiedere i danni a loro, perché senza di loro e le loro folli politiche di accoglienza, lui non avrebbe commesso un gesto sbagliato e disperato.