Il profugo minorenne è adulto e spaccia, ma viveva in hotel a spese vostre

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Piccolo “giallo” sul caso del profugo e spacciatore senegalese arrestato ieri dalla Polizia Genova.

Il giovane malvivente era assistito da tempo dal Comune di Genova e i funzionari ignoravano la sua attività di spaccio di droga. Credendolo minorenne gli pagavano la camera dell’albergo dove viveva, come previsto dalle normative sui minori stranieri non accompagnati.

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Tuttavia, la Polizia oggi ha riferito che il senegalese arrestato ieri aveva già precedenti per spaccio di droga e resistenza a pubblico ufficiale. Inoltre, dopo avergli sequestrato ben 117 dosi di hashish, oppiacei e cocaina, nell’alloggio del giovane immigrato è stata sequestrata la somma di 585 euro, provento dell’illecita attività.

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I poliziotti, grazie a semplici esami in ospedale, sono riusciti a stabilire l’età del senegalese, che è risultata superiore ai 20 anni. Così, invece di riportarlo nella sua camera d’hotel, lo hanno rinchiuso al fresco in una cella di Marassi.

E’ un problema che si presenta in tutta Italia. Sia quello dei profughi che spacciano, sia quello dei finti minorenni che i comuni sono costretti a mantenere a spese dei contribuenti locali su imposizioni del governo. Che, come vediamo in questo caso, nemmeno si preoccupa di controllare che siano maggiorenni e delinquenti abituali.

Controlli che non dipendono dai comuni, ma dovrebbero dipendere dalla Prefettura.