Sbarcano con forme infettive multiresistenti agli antibiotici

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Dalla tubercolosi all’Aids, dalla scabbia alle peggiori malattie. Per fare chiarezza abbiamo intervistato la professoressa Silvia Angeletti, responsabile dell’Unità operativa di laboratorio del Campus Bio-medico di Roma.

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Professoressa i migranti portano malattie?

“[…] abbiamo stretto una collaborazione con il centro ‘Cara’ di Castelnuovo di Porto che ci ha consentito di fare sorveglianza o microbiologica in gruppi di migranti. […] abbiamo messo sotto osservazione 48 migranti siriani che erano appena arrivati in Italia. […] in un caso abbiamo riscontrato un’infezione clinicamente manifesta da batterio multiresistente.

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Abbiamo anche svolto uno studio del genoma di questo batterio mettendolo a confronto con quello di altri batteri che abbiamo isolato sia nel nostro ospedale sia in altri paesi in cui il migrante si era spostato durante il suo viaggio. E’ emerso che l’infezione non era stata contratta né in Italia né nel paese di origine del migrante bensì in Grecia.

Loro hanno messo sotto osservazione addirittura 48 immigrati, oltretutto siriani, e non quelli che davvero portano le malattie – gli africani – ma anche in questo universo di riferimento ristretto hanno individuato 1 immigrato con una forma multiresistente di infezione. Le forme multiresistenti sono pericolose perché non rispondono alle cure con normali antibiotici, molte non rispondono ad alcun antibiotico: quindi se si diffondono è una tragedia. E’ come tornare all’epoca pre-antibiotica.

E 1 su 48 è un numero abnorme. Se valesse anche per gli italiani, significherebbe circa 1 milione e mezzo di infetti.