Imam lapida bambina in moschea: “Sei impura”, ne trovano 345 in discarica

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In quasi tutti i paesi asiatici la femmina è vista come una sventura economica, una punizione. Il motivo è semplice: il maschio è colui che provvederà ai bisogni economici dei genitori una volta anziani, la femmina diventa un ‘peso’ da collocare o, al massimo, merce di scambio in qualche matrimonio combinato.

A tal fine l’aborto selettivo o l’uccisione appena nate delle femmine è una pratica normale in India, Cina e Pakistan. Una mentalità che molti migranti di fede islamica si portano anche nei paesi occidentali dove si trasferiscono. In Inghilterra numerose sono le denunce per i casi di aborto selettivo.

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Quello che però è stato scoperto in Pakistan supera ogni immaginazione. A Karachi, la città più popolosa del paese, sono stati scoperti 345 cadaverini di bambine in mezzo a cumuli di rifiuti.

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Alcune con la gola tagliata. In un altro caso un neonato lasciato sui gradini di una moschea dalla madre, è stato lapidato vivo quando l’imam ha pensato si trattasse di un figlio illegittimo, dunque impuro.

L’infanticidio e l’aborto selettivo sono penalmente perseguibili dalla legge pachistana, ma solo sulla carta. A fronte delle centinaia di bambini morti ritrovati nello scorso anno a Karachi è stato denunciato un solo caso.