Studentesse costrette ad andare a trovare i profughi

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Un tempo le scuole andavano in gita in musei e luoghi storici, oggi gli studenti vengono portati come animali sacrificali nei centri profughi. Un centinaio di studenti della sede distaccata di Villaricca del Liceo pluricomprensivo “Cartesio” di Giugliano, Napoli, sono stati costretti dalla scuola a fare visita al Centro di Accoglienza Straordinaria “Villa Angela” di Terzigno, che ospita i richiedenti asilo. Solito hotel per fancazzisti a spese dei contribuenti.

Ma leggiamo come un giornale locale descrive la criminale iniziativa:

Una iniziativa finalizzata a far conoscere alle giovani generazioni il mondo che sta dietro la gestione dei flussi migratori, fortemente voluta dal corpo docente oltre che dai vertici della struttura, sempre molto disponibili ad aprire le porte del Centro ad iniziative sociali e culturali che mirano alla integrazione.

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I ragazzi hanno dimostrato di prendere molto sul serio l’impegno ponendo domande e interagendo a lungo con gli ospiti del CAS.

Tra i relatori, Don Federico Battaglia, parroco della Chiesa di Sant’Antonio a Trecase, il professore Paolo Scognamiglio, docente di Italiano per stranieri, e l’assistente sociale Teresa Porrone, con una lunga esperienza nel campo dell’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale.
Agli studenti sono state mostrate slide sui numeri del fenomeno migratorio in Campania e sulle numerose attività sociali e ricreative promosse a Villa Angela. La visita si è conclusa con un mini-concerto della band italo-migrante “MigrAngels”, pronta a lanciare sul mercato il suo primo lavoro discografico.

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«Anche oggi – afferma con soddisfazione il direttore di Villa Angela, Massimo Esposito – abbiamo aperto una finestra su un mondo di cui i nostri ragazzi apprendono solo attraverso la lente deformata di alcuni media nazionali. Bisogna invece andare oltre certe strumentalizzazioni e verificare l’impegno e il lavoro di tanti operatori specializzati – ha concluso Esposito – che si sforzano quotidianamente per far raggiungere un livello di integrazione accettabile».

Quella dell’accoglienza è una gang criminale. Nella foto in alto una visita simile in Svezia, dove sono ‘avanti’.