Il servizio taxi con stupratore compreso

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Negli Stati Uniti sono oltre un centinaio gli autisti di Uber accusati di aver molestato o addirittura violentato dei passeggeri negli ultimi quattro anni.

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Assassino Rebecca Dykes è autista UBER

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[…] I 103 autisti in questione sono attualmente ricercati dalla polizia oppure sono coinvolti in cause civili legate ai loro reati. La lista degli orrori è lunga: sono al momento già 31 i dipendenti condannati per crimini che vanno dal contatto fisico forzato, all’imprigionamento, allo stupro. Non essendo disponibili numeri consultabili, la Cnn ha spulciato rapporti di polizia, nonché i registri e i database di tribunali federali e statali in 20 città americane. In molti dei casi analizzati dalla televisione, gli autisti hanno approfittato di vittime che avevano fatto abuso di alcool e non erano in grado di difendersi o addirittura in stato di incoscienza.

La multinazionale è al momento valutata 70 miliardi di dollari e, con 15 milioni di corse al giorno, è purtroppo presente in 630 città del mondo.
Il colosso da decine di miliardi di euro partecipato dai soliti noti, che mira a sostituire anche in Italia i piccoli imprenditori con immigrati low-cost, è l’ennesima arma della Globalizzazione – e di chi la controlla e infatti finanzia questi progetti – per destrutturare le società locali attraverso l’appiattimento del tessuto economico.

Uno degli effetti di Uber – come lo è stato di McDonal’s e altre multinazionali – è quello di concentrare ulteriormente la ricchezza verso pochi individui globali a discapito di piccoli operatori (nel caso dei taxi individui) locali.

E’ evidente che con tutti i liquidi concentrati in poche mani non abbiano tardato ad ‘influenzare’ le scelte politiche. in Senato. Un vero e proprio mercato delle vacche.