Gambiano terrorista: indagini su 80 profughi e immigrati

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Vive in stretto isolamento in una cella del carcere di Benevento. Zero contatti con gli altri detenuti, ore a fissare il soffitto, poco cibo, giornate scandite dalla preghiera verso la Mecca, a suon di testate contro il pavimento.

Alhagie Touray, il 21enne gambiano arrestato una settimana fa nella Moschea di Pozzuoli, con l’accusa di essere un membro dell’Isis incaricato di compiere un attentato alla guida di un’auto lanciata sulla folla.

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Giovedì mattina, salvo rinvii, l’udienza dinanzi al Tribunale del Riesame di Napoli, organo della giustizia italiana al quale il 21enne gambiano si è rivolto per ottenere la revoca della misura cautelare che al momento lo inchioda in cella. Deve pur prende l’auto…

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Intanto si indaga sulla rete di contatti, al vaglio degli inquirenti ci sono una ottantina di utenze: immigrati e profughi come lui. Possibili terroristi arrivati sul barcone.
Istruiti come lui in Libia per colpire in Italia.