La strage islamica dei Cristiani: 1 milione di morti dal 2003

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All’alba del 20 marzo 2003 non iniziarono solo i bombardamenti sulla città di Baghdad, ma fu l’innesto del domino che ancora oggi viviamo. Una situazione che, denuncia Don Salvatore Lazzara, ha causato “1 milione e 250 mila cristiani uccisi e centinaia di migliaia di sfollati”.

Caduto il regime iracheno di Saddam Hussein, che comunque garantiva ai cristiani libertà di culto e, come ogni dittatura laica nel mondo arabo, potere politico alle minoranze relgiose, dopo 15 anni di instabilità e distruzione in Medio Oriente e di ‘esportazione della democrazia’, si contano i morti.

Da quel momento l’Iraq è una zona ad altissimo rischio ed a rimetterci maggiormente sono i civili. Con l’avvento del Califfato islamico la situazione è precipitata ulteriormente ed i civili sono diventi gli obbiettivi della sharia.

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Don Salvatore Lazzara, Parroco presso l’Ordinariato Militare italiano, ha voluto ricordare con un Tweet gli sfollati e le vittime cristiane vittime del folle progetto di ‘americanizzazione’ che ha di fatto fatto esplodere il Medio Oriente.

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Le stime del Cnewa, Catholic Near East Welfare Association (fondata da Pio XI nel 1926 con sede a New York) ci dicono che in tutto il Medio Oriente i cristiani sono 14.525.880 con un calo irrisorio negli ultimi sette anni (stima del 2017), perché a differenza dei musulmani non migrano in Europa, ma si rifugiano in altre zone dei Paesi colpiti o nella confinante Giordania in attesa di tornare a casa: Isis vuole che da noi arrivino gli islamici.

In Iraq i rapporti del Cnewa mostrano che dopo l’attacco alla piana di Ninive (2014) gli sfollati cristiani furono 140.000, su un totale, in 15 anni ed in tutto il Medio Oriente, che varia dai 3,5 ai 5 milioni.

La situazione cristiana in Iraq è stata raccontata anche da un documentario, uscito in Spagna nel 2017, creato da un gruppo di 7 giovani spagnoli intitolato “I Guardiani della Fede”. Raccontano la storia di una trentina di ragazzi che hanno lasciato le proprie case per incontrare degli sfollati cristiani in un centro commerciale del Kurdistan iracheno.