“Sì, quelle rapine le abbiamo fatte noi, ma non volevamo uccidere. Non sapevamo neppure che quel ragazzo fosse morto”, ha affermato uno dei due richiedenti asilo nordafricani.
E le due studentesse Erasmus braccate e rapinate raccontano dei nordafricani: “Erano sul nostro stesso autobus e i due nordafricani hanno iniziato a molestarci. Quando siamo scese, ci hanno seguite”.
“La mia amica è stata strattonata per i capelli e colpita alla pancia. L’uomo che l’ha pugnalata poi è venuto verso di me, e allora gli ho subito consegnato il mio cellulare”.
I due hanno confessato candidi davanti ai magistrati: “Eravamo stati già fermati in passato, qui vivevamo facendo rapine”.
Sono tra noi.