Studio: record di Africani in Italia, laureati vanno in Usa da noi solo analfabeti

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Gli Stati Uniti, il Regno Unito, Francia, Italia e Portogallo da soli accolgono il 40% degli immigrati regolari (esclusi i clandestini) provenienti dall’Africa sub-sahariana, secondo uno studio del Pew Research.

Secondo questo studio, basato su numeri di Eurostat e del censimento USA del 2015, che non tiene conto degli sbarchi nel biennio 2016-2017, la Francia ospita circa 1 milione di immigrati provenienti dall’Africa Nera, provenienti principalmente dalle sue ex colonie, in particolare dal Senegal, dalla Costa d’Avorio e dal Madagascar. Il Regno Unito 1,2 milioni, l’Italia 370.000 e gli Stati Uniti 1,5 milioni. In proporzione alla loro popolazione, sono la Francia e il Regno Unito (1,5%) a riceverne di più, dietro al Portogallo (3%). Altri emigranti dell’Africa subsahariana preferiscono altri paesi africani ad altri paesi europei come la Svizzera, la Spagna o la Germania.

Per l’Italia sono numeri enormi, se tenete conto che escludono i finti profughi e che fino agli anni ’80 non esistevano ‘negri’ nelle nostre città. Come era normale che fosse, visto che siamo in Europa e non in Africa.

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A causa dei requisiti per i visti, gli Stati Uniti hanno attratto un’alta percentuale di immigrati con istruzione superiore: il 69%. La percentuale scende al 49% nel Regno Unito, al 30% in Francia e al … 10% in Italia. Da noi sbarcano gli analfabeti. Non a caso, il 20% degli africani subsahariani regolari in Italia è disoccupato e gli altri fanno lavori altamente qualificati come i venditori ambulanti di fazzoletti.

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Un milione di immigrati regolari dall’Africa subsahariana sono arrivati ​​nell’Unione europea e negli Stati Uniti tra il 2010 e il 2015 e un numero significativo durante la crisi dei rifugiati del 2016-2017. Questi flussi aumenteranno ulteriormente, pronostica Pew Research, a causa dell’esplosione demografica: la popolazione africana quadruplicherà entro il 2100.

Non accadrà. Qualcosa, che sia un’epidemia o altro, farà da livellatore. Ma ciò non toglie che dobbiamo chiudere le frontiere. Soprattutto noi in Italia, che non avevamo colonie in Nigeria e Senegal e non abbiamo bisogno di analfabeti.

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