Troppi immigrati: italiani in fuga da scuole lombarde

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Negli Usa lo definiscono da decenni, da quando venne imposta la cosiddetta ‘integrazione’ nelle scuole, “White flight”: la “fuga” dei cittadini bianchi quando le ‘minoranze’ arrivano nei loro quartieri e scuole. Fuga verso i sobborghi e scuole private o in zone dove non ci sono ‘minoranze’.

Ora questa ‘fuga’ la stiamo vivendo anche in Italia, per lo sconsiderato esperimento multietnico voluto da chi ci governa. Con una differenza: noi non abbiamo territori sconfinati dove ‘fuggire’.

In Lombardia, regione devastata dall’immigrazione, gli italiani non iscrivono i figli alla scuola sotto casa per l’alta percentuale di immigrati. Fuga dal quartiere, che spesso a Milano coincide con la fuga verso il centro.

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L’ultima fotografia è stata scattata dal Politecnico e dal suo laboratorio di politiche sociali. Un quarto dei milanesi che mancano all’appello sceglie le private (dove la percentuale degli stranieri si attesta intorno al 3%). Un altro 30% che opta per altre scuole pubbliche si sposta. Tutto per salvare i propri figli dall’esperimento multietnico.

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Succede in via Padova, dove la percentuale di italiani che abbandonano il bacino scolastico raggiunge l’80%. La stessa quota al Corvetto e in zona Maciachini. Al Giambellino si arriva a un picco del 70%, così come nelle aree periferiche del Gallaratese. Sfiora il 50% l’area Imbonati.
E dove questo sembra non avvenire, come in Paolo Sarpi, dove la percentuale di stranieri in otto anni è passata dal 44% al 25%, è solo perché sono finti italiani. Hanno acquisito la Cittadinanza: a dimostrazione che non è un pezzo di carta a renderti quello che non esi.

A Brescia, città martire dell’immigrazione, la scuola primaria Manzoni ha un tasso di alunni stranieri che supera l’80%. Anche qui conta di più la fuga degli italiani che la composizione demografica della zona. Alla media De Filippo, quartiere San Polo, invece si rischia la chiusura. Le iscrizioni calano a causa della concentrazione forte di stranieri e di studenti del vicino campo nomadi. In Brianza si segnala, a Monza, l’istituto Koiné di San Rocco: 1.100 studenti, fino al 50 per cento stranieri.

Stiamo fuggendo da casa nostra. Non dobbiamo avere timore di esprimere in politica quello che esprimiamo con il comportamento: non vogliamo immigrati. Abbiamo il diritto a chiudere le frontiere ed iniziare un rimpatrio di massa.