Orti gratis: ma solo a immigrati, pagano contribuenti

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L’amministrazione comunale di Lavis, Trentino, destina un intero giardino ad una associazione per realizzare degli orti. Ma saranno destinati solo a donne straniere.
Gli appezzamenti verranno gestiti dall’ormai noto e famigerato Cinformi, ufficio provinciale che si occupa di diffondere immigrati sul territorio, divisi in proporzione alle etnie straniere di provenienza e serviranno per l’inserimento dei profughi dentro il progetto di colonizzazione Sprar.

In concreto il progetto, nominato «Orto del Mondo», prevede che le donne coltivino prodotti originari dei loro paesi. L’amministrazione si impegnerà ad acquistare l’attrezzatura per la coltivazione concedendo all’ associazione che si aggiudicherà il primo premio un’ulteriore bonus di 500 euro.

Unici ad opporsi, i consiglieri della Lega Ceccato, Giongo e Moser hanno subito alzato gli scudi. I tre, dopo aver chiesto di accedere agli atti per conoscere e verificare il progetto, hanno depositato un’interrogazione alla Giunta di Lavis.

Secondo i tre consiglieri mancherebbe la delibera di giunta che comprova l’approvazione del progetto, mancherebbe un progetto tecnico sullo spazio che sarebbe destinato agli orti sito in via Rosmini 7, il progetto non sarebbe mai stato presentato al Consiglio Comunale, non esisterebbe nessun bando di assegnazione o avviso pubblicato e il progetto non sarebbe nemmeno stato inserito nel bilancio di previsione 2017 -2019

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I consiglieri della Lega – nella premessa del documento interrogativo – si soffermano anche sui “destinatari” del progetto che sono esclusivamente di sesso femminile e che sono indicate dal Cinformi.

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«Colpisce particolarmente questa scelta sopratutto perchè non in linea con i principi fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione che mette tutti gli individui sullo stesso piano indipendentemente dal sesso. Questo progetto, – si legge nella premessa – così presentato risulterebbe discriminante anche per le donne stesse, come se ad esse venisse concesso qualcosa a cui altrimenti non avrebbero diritto ed escluderebbe a priori una parte importante della collettività correndo anche il rischio di tramettere un antico motto “ DIVIDE ET IMPERA” , una strategia finalizzata al mantenimento del potere, creando o alimentando dissapori, in questo caso tra persone di diverso sesso, proprio per il fatto che uno resti avvantaggiato rispetto all’altro».

Monica Ceccato punta il dito soprattutto sulla possibile discriminazione di sesso e sul fatto che «si spendano soldi per questi progetti finalizzati ad una costante ricerca della solidarietà a tutti i costi, e poi si tagliano i servizi sui disabili, (vedi pedana) e si chiudono le piscine per i lavisani»

Ora la Giunta di Lavis dovrà rispondere alle domande dei consigliere della Lega, che mettono sotto la lente d’ingrandimento anche gli orti per gli anziani del paese.

In tal senso chiedono: Quanti orti il comune mette a disposizione per gli anziani e pensionati? nel 2017 e 2018 quante domande sono arrivate per la gestione degli orti per gli anziani e pensionati ? E quanti sono stati esclusi ? E’ stato rispettato negli ultimi 3 anni il “principio di rotazione” previsto dal regolamento “ gestione orti per anziani e pensionati”’? Ad oggi quante associazioni hanno aderito presentando il proprio progetto di gestione “ orto del mondo”( scadenza 16/4/2018)? Quale è il ruolo di Cinformi , citata nel progetto “orto del mondo”? attraverso quali azioni correttive , l’amministrazione intende eliminare le palesi discriminazioni di sesso evidenziate nel progetto “orto del mondo”? Quanti appezzamenti destinati ad orto sono presenti nel terreno sito in via Rosmini? 17. quanti appezzamenti saranno destinati ai cittadini italiani e quanti ai cittadini stranieri?

Questi sono soli alcuni quesiti a cui il Sindaco di Lavis dovrà rispondere.