Chi l’avrebbe mai detto. Lavora per una onlus islamica l’autista bosniaco arrestato ieri al traforo del Monte Bianco per detenzione e introduzione nello Stato di esplosivi. Agan Ramic, 56 anni, guidava un furgone della no-profit Bosna, legata ai bosniaci che abitano in Francia. I media hanno preferito definire gli immigrati presenti nel furgone come dell’Est: un chiaro tentativo di offuscare la realtà.
Agli inquirenti non ha saputo spiegare la provenienza di quei 2,4 chilogrammi di tritolo nascosti nel vano dietro l’autoradio. E come avrebbe potuto, del resto.
A bordo del Mercedes Sprinter c’erano anche quattro passeggeri, tutti definiti “estranei alla vicenda”. Anche loro non sapevano del tritolo.
Partito da Annecy (Francia), a poco più di 100 chilometri da Courmayeur, il furgone era diretto in Bosnia. Uno dei tanti viaggi delle famiglie di immigrati bosniaci. L’arresto è scattato ieri verso le 16 dopo una segnalazione della squadra Mobile di Milano. L’autista e i passeggeri sono stati interrogati per cinque ore, dalle 13 alle 18, dal procuratore capo di Aosta Paolo Fortuna e dal pm Ceccanti.