Sergei Skripal, ex agente russo doppio, e sua figlia Yulia sarebbero stati avvelenati con una tossina conosciuta come 3-Quinuclidinyl benzilate o BZ, secondo l’esame condotto da un laboratorio svizzero indipendente che ha analizzato i campioni che Londra ha consegnato all’Organizzazione per la Proibizione delle armi chimiche (OPCW).
Il centro svizzero ha inviato i risultati all’OPCW che si è limitata a confermare la formula della sostanza usata per avvelenare Skripal nella sua relazione finale senza menzionare nulla degli altri fatti presentati nel documento svizzero che implicherebbero Paesi Nato.
Anche il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, citando i risultati dell’analisi indipendente condotta da un laboratorio svizzero, sostiene che la sostanza usata per avvelenare l’ex spia russa Sergei Skripal e la figlia Yulia in Gran Bretagna “non sia di tipo Novichok”, cioè di provenienza russa. Si tratterebbe invece di “un composto chimico Bz, in dotazione di Stati Uniti, Gran Bretagna e alcuni paesi Nato”.