Facebook censura patrioti, non i trafficanti di animali in via di estinzione

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Mentre cancella e censura pagine di satira, contrarie all’immigrazione, all’islam o solo a favore di Trump, Facebook permette l’esistenza di pagine gestite da trafficanti di fauna selvatica che vendono illegalmente parti del corpo di animali minacciati di estinzione, tra cui l’avorio di elefante, il corno di rinoceronte e i denti di tigre.

In una denuncia segreta depositata presso la Securities and Exchange Commission, sostenitori della conservazione della fauna selvatica accusano Facebook di non fermare i commercianti illeciti che utilizzano il suo servizio per attività illegali e questo viola le responsabilità società quotata in borsa.

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Del resto, non cancellano neanche le pagine che fomentano e gestiscono il traffico di clandestini verso l’Italia.

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Intanto, Cambridge Analytica, l’azienda al centro dello scandalo fittizio dei dati di Facebook, ha affermato che “centinaia” di aziende stanno raccogliendo informazioni personali dagli utenti dei social network, un’affermazione che non fa che confermare quanto tutti sanno da anni.

E proprio oggi, il bulletto Mark Zuckerberg è stato costretto a presentarsi davanti al Congresso americano.