Incredibile. Per anni, insieme a quelli che ancora sono lì dentro, hanno violato la legge, occupando abusivamente le palazzine olimpioniche di Torino: luogo di spaccio, stupri e violenze.
Ora, dallo scorso novembre, un centinaio degli immigrati abusivi dell’ex Moi che hanno aderito ai progetti di inclusione sociale con accoglienza in strutture collettive e alloggi diffusi sul territorio cittadino. Il cosiddetto ‘housing sociale’, le case popolari.
I dati sono stati illustrati in Consiglio comunale dall’assessore al Welfare Sonia Schellino, tutta soddisfatta.
Rispondendo a una interpellanza della consigliera Pd Elide Tisi, l’assessore del M5s ha spiegato che finora la mappatura su base volontaria ha riguardato 370 abusivi.
“Per 27 persone, è in corso l’inserimento in accoglienza e l’attivazione di progetti di autonomia. Sono poi in corso – ha aggiunto – circa 50 inserimenti lavorativi e proseguono le selezioni per l’attivazione di formazione mirata e tirocini lavorativi”.
Gli trovano anche lavoro.
Quanto ai fondi, Schellino ha spiegato che “sulla base degli indirizzi espressi dal Tavolo interistituzionale e delle decisioni del gruppo di Project management, la Città ha svolto procedure per l’affidamento di servizi e adottato provvedimenti con stanziamenti di fondi ministeriali per complessivi 1,1 milioni di euro, di cui 767 mila euro già stanziati”.
Due milioni di euro dei contribuenti per dare casa e lavoro a dei delinquenti stranieri.