PD patrocina convegno islamico, e l’Imam: “Vendete veli”

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Islam e femminismi, è il titolo dell’incontro che domani il Comune di Milano patrocina e ospita nella «Casa dei diritti». Demenziale. Come del resto ogni cosa che organizza il PD.

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La condizione delle donne è in effetti fra i principali indicatori dello stato di diritto nei Paesi arabo-musulmani. Un indicatore critico. In diversi ordinamenti normativi e sociali – non solo in quelli marcatamente teocratici – resistono infatti imposizioni ideologiche (più che religiose), assurde censure e odiosi retaggi tribali, tutti fenomeni che peraltro sono incredibilmente sottovalutati dalle femministe occidentali.

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A introdurre, il consigliere comunale Sumaya Abdel Qader, testa di ponte dell’Islam nel Pd meneghino e cugina di un noto terrorista islamico. Per questo premiata con la vice presidenza della commissione Cultura di Palazzo Marino.

Con lei altri membri – in tutti i sensi – del PD, anche Yamina Saleh, presidente dell’Associazione donne musulmane d’Italia, sigla collegata alla famigerata Ucoii, l’organizzazione dei centri di preghiera italiani considerati più legati all’islam politico e derivazione dei Fratelli Musulmani in Italia.

E proprio il coordinatore delle moschee milanesi, Omar Jibril, dell’Allenza islamica d’Italia, fa sapere qual è la sua idea di impresa per le donne: «Un bellissimo esempio di imprenditoria femminile» dice, parlando di un negozio per donne musulmane aperto di recente da un’islamica che vende veli vari e hijab. E’ l’integrazione. E’ il futuro che il PD prepara alle donne.