Come è risaputo, la Tubercolosi in Italia è un fenomeno direttamente collegato all’immigrazione. Lo dimostrano, ancora, i dati diffusi il 24 marzo scorso in occasione della Giornata Mondiale della Tubercolosi, dall’ECDC (Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie).
A partire dal 2009 si è verificato un costante aumento della proporzione di casi notificati tra cittadini nati all’estero (che rappresentavano il 44% nel 2005 e il 66% nel 2014) fino al 70% degli ultimi dati. Numeri simili agli altri Paesi, tranne la devastata Svezia, dove sono il 90% dei casi e la Francia, dove la differenza tra ‘nativi’ e ‘immigrati’ è ormai priva di significato.
E se meno del 10% della popolazione, i migranti, è il 70% dei nuovi infetti, significa che sono 7 volte più infetti del normale e oltre 10 volte più degli italiani.