In un villaggio del Pakistan l’ennesimo stupro islamico di una bimba di soli 7 anni, ritrovata senza vita dopo essere stata uccisa.
E’ avvenuto nella regione del Punjab dove, lo scorso gennaio, la piccola Zainab Ansari (coetanea di quest’ultima vittima) era stata barbaramente violentata da altri pakistani che poi l’avevano lasciata morire. E’ una tradizione di quei luoghi, non è poi strano che le gang di pakistani ripetano in Europa queste tradizioni: vedi gli stupri etnici in Inghilterra.
La bambina è stata rinvenuta in un terreno agricolo completamente nuda e con evidenti segni di tortura e un braccio amputato.
La morte della piccola, avvenuta per strangolamento a seguito dello stupro subito, rappresenta l’ennesimo caso di omicidio all’interno di questo distretto del Pakistan dove nell’ultimo periodo sono stati registrati addirittura 27 episodi simili, di cui due a danno di minorenni.
Un governo mediamente intelligente, analizzerebbe le statistiche dei reati a livello globale e bloccherebbe l’immigrazione dai Paesi in cui stupri e violenze sono endemiche. Un governo mediamente intelligente.