“Italia in pericolo finché esisterà l’islam”

Vox
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L’autore è direttore dell’Osservatorio sulla sicurezza internazionale dell’università Luiss di Roma. Nell’intervista al Giornale fa notare come la minaccia all’Italia è aumentata con il crollo del Califfato in Medio Oriente.

Ci spiega perché l’Isis non è morto?

«L’Isis non è morto perché, prima di tutto, è un fenomeno culturale e le culture politiche non possono essere distrutte con le bombe. L’Isis può morire come Stato, ma non come concezione del mondo. Fino a quando esisterà la religione islamica, esisterà la possibilità che nasca un fenomeno come l’Isis perché la figura di Maometto è caratterizzata da un’ambiguità insuperabile che può giustificare sia la pace, sia la guerra».

L’Italia è in pericolo, come dimostrano gli arresti di questi giorni?

«L’Italia rischia di subire un attentato da parte di un militante dell’Isis e deve prepararsi a questa eventualità. ».

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Il rientro dei volontari della guerra santa superstiti, che erano partiti per combattere sotto le bandiere nere, è una minaccia anche per l’Italia?

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«Lo è, ma in misura contenuta rispetto ad altri paesi. Temiamo che possano fare ritorno circa cento soggetti partiti dall’Italia».

Un capitolo del suo nuovo libro riguarda l’immigrazione ed il terrorismo. Quattro degli arrestati di ieri della rete di Anis Amri, il killer del mercatino natalizio a Berlino, sono tunisini coinvolti nel favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I terroristi si infiltrano nei flussi dei migranti?

«È successo che alcuni immigrati si siano radicalizzati dopo essere giunti in Italia sui barconi. È il caso di Anis Amri. Quando sbarcò a Lampedusa, non era un terrorista. Lo è diventato dopo. Il nesso tra immigrazione e terrorismo esiste, nel senso che alcuni immigrati sono poi diventati terroristi, ma nessun terrorista è mai arrivato su un barcone. Ad ogni modo, Anis Amri non è l’unico immigrato a essersi trasformato in terrorista. Il mio libro elenca tutti i casi».

Per gli attentati jihadisti quale futuro ci attende?

«Un futuro con attentati per lo più a bassa intensità».

Nessun terrorista è arrivato sui barconi? E a Parigi e Bruxelles chi si è fatto esplodere, di grazia?