Islamico schianta auto contro il Santuario: «L’ho fatto per Allah»

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“L’ho fatto per potermi avvicinare ad Allah”. Così Othman Jridi, algerino 22enne, dopo essersi lanciato con l’auto contro le fioriere di cemento a protezione del Santuario di Pompei. Strage sfiorata.

Otman è clandestino, espulso dal questore di Cagliari dopo essere stato già cacciato dalla Francia. Uno dei tanti espulsi sulla carta e poi liberati sul territorio.

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Othman Jridi è già stato processato con il rito abbreviato. A fronte di una richiesta di quattro anni e un mese da parte del pm, il clandestino islamico è stato condannato ad appena due anni e mezzo. Per una tentata strage.

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Nel disporre gli arresti in carcere, il giudice monocratico di Torre Annunziata, Fernanda Iannone, ha tenuto conto dell'”estrema pericolosità” del gesto. Durante l’udienza di convalida, ha detto di essersi lanciato a tutta velocità contro la folla “per sentirsi più vicino ad Allah” e poi si è messo a recitare una litania araba in nome di Allah. Per la Iannone, poi, c’è “il concreto ed attuale pericolo che l’imputato commetta altri” attacchi terroristici simili a quello compiuto alla santuario di Pompei.

Spetterà adesso all’Antiterrorismo capire se l’algerino abbia realmente collegamenti con l’Isis, se sia stato mosso da insani propositi in base a personali convincimenti, o se più semplicemente, abbia di proposito calcato la mano, per mandare nel panico giudice, pm e forze dell’ordine. Il 22enne è attualmente in carcere. Resta tuttavia il ‘nodo’ dei controlli: l’algerino era destinatario di un provvedimento di espulsione datato ottobre 2016, ma nonostante questo si trovava ancora in Italia.

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