Profughe si prostituiscono nelle case delle coop accoglienza

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RIETI – Tre appartamenti controllati in città, tre nigeriane scoperte a prostituirsi, tre alloggi tenuti in condizioni igieniche pessime e occupati da giovani stranieri che non sarebbero dovuti essere lì.

Le tre diverse cooperative coinvolte probabilmente non rischiano più di una multa da parte della Prefettura.

In tutta Italia le varie a$$ociazioni e cooperative si occupano di sfruttamento della prostituzione alla luce del sole. Spacciandola per ‘accoglienza profughi’.

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ARCIVESCOVO NIGERIA: “80% PROFUGHE SONO PROSTITUTE”

E per aumentare il giro della prostituzione, ecco il nuovo bando, pensato per accogliere fino a 750 richiedenti asilo, copre il biennio 2018 e 2019 e vale 23 milioni di euro.

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In Comune gli unici a chiedere controlli, prevenzione e repressione sono i leghisti. C’è un ordine del giorno già vecchio di un mese firmato da Andrea Sebastiani e Onorina Domeniconi che aspetta ancora di essere discusso e non lo sarà nemmeno giovedì, vista la lunga serie di interrogazioni da smaltire e considerato che ci sarà solo un’ora a disposizione.

«Noi abbiamo chiesto la convocazione di un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica e la creazione, in seno alla Prefettura, di una task force per un controllo capillare di tutti gli appartamenti affittati alle cooperative – dice Sebastiani – E questo a tutela di tutti, ospiti stranieri per primo. Sappiamo infatti che in questi appartamenti spesso non ci sono condizioni igieniche adeguate, si vive in promiscuità, ci sono persone non registrate. E poi, specie per gli alloggi in centro storico, c’è spesso anche un problema di rischio sismico. Sollecitiamo anche un controllo sui contratti di locazione: abbiamo motivo di credere che ci siano occupazioni in subaffitto e questo non è regolare». Peccato che a chiedere il semplice rispetto delle regole sia solo la Lega.




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